Ecco la testimonianza di P. Norberto che aiuta le persone con problemi alla vista portandole all’Ospedale di Bouar, a 115 Km dalla sua missione di Bozoum.

Ogni domenica vado nei villaggi a celebrare la Santa Messa e conosco chi ha problemi agli occhi. Nelle zone rurali non c’è la possibilità di essere curati neanche per patologie ormai considerate ordinarie. Bisogna aspettare il momento, una volta l’anno, che un’équipe oftalmologica di Bangui raggiunga gli ospedali della provincia per fare le visite e gli interventi, come quelli di cataratta.

A Bogali ho chiesto al catechista se c’erano malati agli occhi. Subito mi ha detto ce n’era uno. Poi la voce si è sparsa nei villaggi… un’anziana signora ha chiesto di essere curata e per accompagnarla si è offerta un’amica, anche lei anziana. Infatti per ogni malato occorre un accompagnatore che possa preparare da mangiare. Poco alla volta, siamo arrivati a 62 persone di cui 31 malati e altrettanti accompagnatori, carichi di cibo, stuoie, necessario per la notte, stoviglie della cucina, bidoni per l’acqua… Ho dovuto perciò fare quattro viaggi con la macchina strapiena per portarli tutti all’ospedale.Di solito i pochi soldi che portano con sé non sono sufficienti, per cui occorre dare loro una mano per tutto il decorso delle cure. Seguo caso per caso e al momento delle visite sono presente: chi ha la cataratta semplice o bilaterale, altri un glaucoma operabile ma, in questi casi, piano piano perderà la vista… All’arrivo dell’équipe, i malati sono così tanti che il primo giorno i “miei” pazienti (o meglio parrocchiani) non sono stati nemmeno visitati… Il secondo giorno, grazie all’interessamento della Dott.ssa Ione Bertocchi (in Centrafrica dal 1978, prossima agli 80 anni), sono stati tutti visitati e hanno iniziato a operare cominciando dalle cateratte bilaterali, per lasciare un po’ di tempo tra un occhio e l’altro. Non mancano casi urgenti e complicazioni come per quelli che, non avendo più una o entrambe le palpebre, hanno dolore all’occhio. Un giovane con la “cataratta degli anziani” potrà recuperare la vista solo in parte. Poi c’è il caso di Francine, una ragazza del villaggio di Marsaka, a cui è stato urgente impiantare un occhio finto a causa di una grave infezione. Voleva tornare al villaggio senza farsi operare, anziché restare in cura altri dieci giorni. Quando ha capito che rischiava di perdere anche l’altro, ancora sano, e di rimanere completamente cieca, finalmente si è convinta a restare.

Per l’alloggio dei “miei” malati chiedo ospitalità al nostro convento di Sant’Elia, a circa 3 Km dall’Ospedale di Bouar.  La comunità si è fatta carico di loro per tre settimane. Padre Daniele, in particolare, li ha portati con regolarità all’Ospedale per le operazioni e per le medicazioni post-operatorie.

Ora sto preparando per riportare tutti a casa: avrò la macchina carica di gente e il cuore pieno di gioia. È stata una bella sfacchinata, ma ne valeva la pena. Con la speranza che tutti i malati operati possano tornare a vedere bene.

Padre Norberto Pozzi

COME AIUTARE:

I pazienti devono pagare 500 Franchi Cfa (0,75 €) per la visita e 25.000 Franchi Cfa (38 €) per un’operazione e le medicine.

Il resto delle spese mediche lo mette la cassa della farmacia diocesana, mentre ogni parrocchia organizza il viaggio, il vitto e l’alloggio.

Sostieni queste cure con una donazione di 25 €. Nella causale specifica: OPERAZIONE AGLI OCCHI.

Grazie di cuore!