Ci sono missionari di lungo corso, ma anche frati che spendono un periodo breve della loro vita, ad esempio un anno, per aiutare le Missioni, come Fra Igor Joffin di Gesù Misericordioso, giovane carmelitano scalzo, ancora studente, giunto dalla Provincia religiosa di Avignone Aquitania. Ringraziandolo per la sua preziosa presenza, pubblichiamo alcune sue righe.

La parrocchia di Bozoum è circondata dalla scuola elementare e dal Liceo, i ragazzi sono miriadi! Tutti questi bambini sono al tempo stesso una gioia e una tristezza, a causa della mancanza di riferimenti educativi perché spesso sono orfani.

Ho anche “scoperto” la savana. Alcuni villaggi sono veramente sperduti. Tra le coltivazioni e gli allevamenti, la vita è più che sobria e semplice. Lì, nessuna rete, nessuna connessione: sembra una rappresentazione, abbastanza fedele, della Genesi. In questo tempo e in questo spazio, in questi luoghi ritirati, è la natura a provvedere ai bisogni degli abitanti. È stato proprio in occasione di un viaggio nella savana, che ho vissuto il dramma della guerra e dell’insicurezza del paese. Infatti, il 10 febbraio ero in macchina con p. Norberto e altre quattro persone quando è esplosa la mina. Ho vissuto sulla mia pelle una triste realtà che è parte integrante della missione in questo paese politicamente instabile. Nonostante tutto, i frati hanno un forte impatto in questa terra. La loro presenza stabile è d’una importanza vitale per la popolazione e ancora di più per i cristiani. La gente ha sete di Dio, ma ha bisogno di essere guidata per non lasciarsi attirare dalle numerose sette presenti. Gesù è annunciato, ma deve ancora scendere nei cuori. I Padri danno un aiuto materiale e spirituale sicuro, e le vocazioni fioriscono. Segno che i semi piantati su questa terra africana dagli anziani continuano a portare frutto malgrado le difficoltà. La dedizione dei frati è grande. Per guidare la comunità dei fedeli, non hanno quasi un momento per loro, sull’esempio di Cristo che era sempre a servizio. Certo, non c’è raccolto senza lavoro, ma la preghiera per la missione la rende feconda. Il mio servizio a Bozoum è terminato, ma io so che il Signore mi riserverà ancora altre sorprese poiché «tutto è grazia», come diceva la piccola Santa Teresa di Lisieux.