Praga, 15 maggio 2021
Cari amici di Gesù Bambino,
giunga il mio saluto con l’augurio di ogni bene e soprattutto di tanta salute fisica e spirituale, da Praga che, come tante altre città del mondo, continua a offrire uno spettacolo insolito anche a Pasqua. Anche i luoghi più conosciuti e frequentati sono deserti. Vorrei però allietare gli amici con il sorriso di Gesù Bambino e l’invio dei fiori della vicina collina che circondano la nostra chiesa. Ormai la natura canta a piena voce con i suoi colori le lodi a Dio. Nel pieno risveglio primaverile, le foglie degli alberi ogni giorno aumentano l’intensità del loro verde. Margherite giallo oro fioriscono sul verde del prato. La collina è ricoperta dalle bianche macchie dei frutteti che la adornano. È uno spettacolo che mi offre ogni giorno il pellegrinaggio mariano nel corrente mese di maggio. Salendo tra i sentieri che scorrono tra queste meraviglie, recito il rosario fino alla statua della Madonna degli Esiliati. È un voto di ringraziamento dei cittadini di Praga, ritornati dall’esilio, loro imposto dal governo comunista. L’attuale infelice situazione ci aiuta a ricordare che anche noi su questa terra, siamo in esilio.
Abbiamo celebrato la Pasqua il 4 aprile in tono minore a causa della pandemia. Tuttavia il nostro superiore, P. Petr Glogar, ha avuto una brillante idea. Non essendo possibile unirci in gruppo in un luogo chiuso, abbiamo dato appuntamento ai fedeli sulla nostra collina per celebrare la mattina di Pasqua all’aperto e ben distanziati. Alle 5 attendiamo l’aurora in preghiera. Nella notte i fiori dei mandorli intensificano il loro profumo. I telefoni cellulari ci offrono le letture della celebrazione. Mentre tante candele ravvivavano il pendio della collina, l’orizzonte ha cominciato a tingersi di color rosa. Dalla collina di Petřin sono volato con il cuore alla collina del Carmel a Bangui. Nel cielo la luna ha ceduto il passo al Sole che con la sua luce ci ha portato l’annuncio alle pie donne: “Cristo è risorto! Alleluia”.
La liturgia di Pasqua c’invita a ricordare ancora come Gesù ci ha amati fino a dare la sua vita per noi, e ci invita a imitarlo offrendo la vita per i nostri fratelli. Infatti la vigilia del giorno nel quale avrebbe dato la più grande prova d’amore per i suoi amici, Gesù, alzatosi da tavola, prese un asciugamano annodandolo alla cintura. Poi, versata dell’acqua in una bacinella, si mise a lavare i piedi ai suoi discepoli, compreso Giuda Iscariota, il traditore. In seguito spiegò egli stesso il senso di questo insolito gesto: “Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri” (Gv 13,14-15). Per adempiere questo mandato, lo Spirito Santo scende sui discepoli il giorno della Pentecoste. Da quel momento gli apostoli, rafforzati dallo Spirito di Gesù, parlano tante lingue, compiono miracoli, diffondono la buona novella che è giunta fino a noi e spinge tanti cristiani ad accogliere il testamento dell’amore lasciatoci da Gesù.
Il mio pensiero in questo periodo di Pasqua corre ai numerosi missionari e missionarie, religiosi e laici sparsi nel mondo intero. Parlano anche loro molte lingue, diffondono la buona novella, curano malati nel corpo e nello spirito e, come gli apostoli, compiono miracoli. Anche i missionari e missionarie nella Repubblica Centrafricana hanno operato e operano i loro miracoli, creando nella povera savana angoli di paradiso. È compito di “Amicizia Missionaria” testimoniare agli amici i miracoli dei miei confratelli e consorelle. Purtroppo a causa del Covid-19 non vado alla missione dal dicembre 2019. Tuttavia l’Africa non mi manca del tutto: un angolo della missione mi accoglie più volte al giorno, nella mostra missionaria, accanto alla sacrestia della chiesa.
Ringrazio P. Davide, in visita alla missione ad aprile, per le note del suo diario. Mi pare di seguirlo sulle strade rosse della savana che scorrono sotto i manghi. Rivedo i volti sorridenti dei bambini e ricambio il loro saluto. Mi manca però il saluto degli artigiani della foresta: “Il padre è arrivato, la fame è finita”. Purtroppo i loro manufatti preparati per me rimangono nelle loro capanne e la fame continua.
Ho tuttavia una notizia che mi consola e sarà di grande soddisfazione per gli amici: il verde creato dal Carmelo a Bangui è un tempio della natura. È uno splendore da tutti ammirato, ma non basta. Stiamo iniziando i lavori per costruire un santuario alla Madonna del Carmelo dove anche Gesù Bambino troverà il suo trono. Il convento edificato accanto accoglierà i religiosi, figli della Madonna e apostoli della devozione a Gesù Bambino al quale la missione è dedicata. Sarà loro compito rendere il Carmel sempre più bello mediante il lavoro raccomandato dalla loro regola che cita San Paolo: “Chi non vuole lavorare, neppure mangi!” (2Ts 3,10). Sarebbe bello se la devozione a Gesù Bambino, già viva nell’Ordine Carmelitano, trovasse nel Carmel di Bangui un punto d’irraggiamento per tutta l’Africa.
Sabato 10 aprile a Bouar – Yolé, Fra Jeannot e Fra Martial sono diventati diaconi e presto saranno ordinati sacerdoti. In coincidenza con quest’avvenimento, abbiamo dato inizio al 50° anniversario dell’arrivo dei nostri missionari nella Repubblica Centrafricana nel dicembre del 1971. Seguendo i loro passi, sette anni dopo, per la prima volta anch’io superai il confine tra Ciad e Centrafrica nel 1977.I miracoli Gesù Bambino li compie anche a Praga e ne sono testimone incontrando i pochi fedeli che giungono anche in questo periodo. Un signore francese mi dice della sua figlia guarita grazie alla preghiera a Gesù Bambino. Ne aveva ricevuto una statuina dalla mamma. La signora Alena Beranová di Praga ci scrive: “Anche se quest’anno la Festa dell’Incoronazione di Gesù Bambino di Praga non si è svolta, le mie figlie Kateřina e Lucie ed io abbiamo visitato la vostra chiesa ringraziando Gesù Bambino per le tante grazie ricevute”. Attendendo tempi migliori, continuiamo il nostro servizio con le celebrazioni regolari delle sante messe e relativo servizio delle confessioni da parte dei Padri Petr Glogar e Pavel Pola. P. Agnelo Rebelo e P. Victor Fernandes accolgono i fedeli particolarmente per le benedizioni. Non manca la mia presenza in chiesa rivolgendo a Gesù Bambino preghiere per gli amici e per raccogliere notizie da inviare loro. Ho salutato con gioia due gruppi di giovani della Turchia che studiano in Polonia e mi sono intrattenuto con giovani stranieri che studiano a Praga, giunti per rivolgere la loro preghiera a Gesù Bambino. Con un gruppetto di cechi che si dicono non credenti abbiamo recitato il Padre Nostro e uno di loro ha recitato l’Ave Maria in spagnolo. In quest’anno dedicato a San Giuseppe ricordiamo il Santo del quale Santa Teresa era molto devota, con la bella statua all’altare di Gesù Bambino.
Porgendo il ringraziamento e il saluto anche da parte dei confratelli di Praga e della missione, invoco la benedizione di Gesù Bambino per una Santa Pasqua.
Padre Anastasio