Arenzano, 3 dicembre 2024, San Francesco Saverio

Cari Amici sempre vicini,

in questo giorno in cui la Chiesa celebra San Francesco Saverio, il grande missionario compatrono delle Missioni, il mio pensiero vola con gratitudine a ciascuno di voi che ci sostenete generosamente nel nostro impegno missionario. Francesco Saverio, testimone instancabile del Vangelo, percorse in lungo e in largo l’Asia, affrontando le difficoltà più grandi, ma sempre con lo sguardo fisso sul Signore e con il cuore colmo d’amore per le anime che cercava di salvare. Il suo spirito di audacia e dedizione, il suo coraggio nell’affrontare l’ignoto per annunciare la Buona Novella, ci ispira ancora oggi, a distanza di secoli.

La vita di San Francesco Saverio mi fa pensare immediatamente ai missionari che oggi sono impegnati in terre difficili, come quella della Repubblica Centrafricana. In quest’angolo d’Africa tanti testimoni della fede, pur nel sacrificio e nella precarietà, continuano a camminare per portare speranza e luce. Il Vangelo è il faro che guida chi abbraccia la missione, in qualsiasi parte del mondo si trovi.

Il 29 settembre Bozoum era in festa per il santo patrono, San Michele Arcangelo. Cosa sarebbe la città senza la Parrocchia? Nata sulla collina, è un punto di riferimento per tutti, cattolici e non, bambini e adulti. La bella chiesa, le numerose aule scolastiche (con sempre più alunni), il dispensario medico, l’orfanotrofio, l’asilo, la banca di microcredito e il centro giovani sono Vangelo “concreto”, ma soprattutto sacerdoti come P. Marco Poggi, mossi dalla passione non solo di annunciare ma di essere Vangelo “vivente”, aprono il nostro cuore alla lode al Signore. A Baoro, P. Marcello Bartolomei chiede il necessario per i battesimi con l’entusiasmo del primo giorno di vita missionaria, lui che di anni in Centrafrica ne ha già fatti quaranta. A Bangui P. Stefano Molon si dedica alla natura con la stessa cura con cui segue spiritualmente i giovani. Quaglie, galline ovaiole, conigli e alberi da frutta sembrano ascoltare la sua voce e ci ricorda come San Francesco predicasse agli uccelli. A Yolé, P. Francesco Palmieri ha il suo bel da fare con i seminaristi. A S. Elia, lo scorso 13 settembre, quattro giovani hanno ricevuto il nome religioso e l’abito carmelitano e il giorno seguente i quattro Novizi uscenti hanno fatto la prima Professione. Un passo importante che segna l’inizio di un cammino di dedizione al servizio di Dio. P. Marco Pesce, appena ha un minuto libero dai “suoi” Novizi, sogna un allevamento bovino perché la casa religiosa tragga sostentamento dal proprio lavoro. Come si fa a non sostenere questi confratelli, anche se da lontano? Per loro abbiamo organizzato tante iniziative.

Ad Arenzano, abbiamo aperto il mese di ottobre con un ospite d’eccezione: Mons. Aurelio Gazzera che alla Giornata Missionaria Carmelitana ha celebrato la Messa in Santuario e ha intrattenuto i presenti, nel teatro del Seminario, parlando della “nuova” Missione che Gesù Bambino gli ha affidato a Bangassou.

Il 20 ottobre, in occasione della Giornata Missionaria Mondiale, si è svolta la tradizionale Castagnata al Santuario. I partecipanti hanno potuto gustare un’abbondante quantità di caldarroste, preparate con 200 kg di castagne arrostite durante la giornata. Anche quest’iniziativa è stata un modo per raccogliere fondi, consolidando il legame tra la comunità locale e il Centrafrica.

L’impegno per sostenere le Missioni non si è fermato qui. Due container carichi di aiuti sono stati spediti via mare. Il primo è stato il gesto di Gabriele Silenzi, volontario di Genova, che ha voluto dedicare un container alla memoria del piccolo Elia, un bimbo di soli tre anni che è volato in cielo dopo aver contratto la SEU (Sindrome Emolitica Uremica), conferendo al suo dono una carica emotiva e spirituale che ha unito tutti i partecipanti. Il lavoro di preparazione dei pacchi è stato un momento di grande partecipazione, con molti volontari che si sono uniti per stivare e sistemare gli aiuti. “Il Trenino di Elia” è partito carico di latte in polvere, materiale scolastico come quaderni e penne e articoli sanitari tra cui soprattutto disinfettante, garze e acqua ossigenata.

Così, grazie alla generosità dei tanti che hanno contribuito a questo progetto, il viaggio dei container non è solo un trasporto di beni materiali, ma anche un messaggio d’amore e speranza che attraversa i confini e arriva fino al cuore del Centrafrica. La comunità si è così unita attorno a Sonia e Marco, i genitori, non solo per contribuire alla causa con generosità, ma anche per celebrare la vita e la memoria di Elia in un’atmosfera di amicizia e gioia.

Queste iniziative sono un segno concreto dell’impegno verso chi ha più bisogno, con il desiderio che il dolore possa trasformarsi in un’opportunità di crescita per molti bambini del Centrafrica. V’invito a continuare a camminare con noi in questa missione di speranza, sicuri che ogni passo fatto insieme è un passo verso il fratello che Gesù ci ha fatto incontrare.

Natale è sempre un’occasione speciale per riflettere su quanto il Padre ci ha donato. Ogni piccolo gesto di carità è un segno del grande amore di Dio. Su tutti voi, amici delle Missioni, che ci aiutate in questa opera, invoco la benedizione di Gesù Bambino!

Padre Davide Sollami