Il pellegrinaggio
L’accoglienza del villaggio di Manga ci ha sorpresi già lungo la strada, con un vivace e colorato corteo venuto incontro ai giovani pellegrini agitando rami verdi per accompagnare gli ultimi 10 minuti di cammino. Nonostante la fatica accumulata nelle 6 ore di cammino sotto il sole, i giovani hanno festeggiato l’arrivo al villaggio danzando attorno a due tam-tam suonati fino a sera. Padre Thierry-Charles, che da un anno guida i cristiani di tutti i villaggi intorno a Bozoum, porta la cena: riso e fagioli per tutti, prima di stendere le stuoie per la notte.
Il giorno dell’inaugurazione
La luce dell’alba dà risalto alle pietre chiare della nuova chiesa, finita da soli 10 giorni con l’aiuto di Giovanni Viola, muratore di Venegono (Varese). Tutti indossano il vestito a festa, diventando quasi irriconoscibili rispetto alla vigilia.
Il vestito della domenica è sempre custodito con cura da questo popolo che durante la settimana sembra non avere di che vestire. Padre Thierry confessa già da un’ora. L’inizio della S. Messa, prevista alle ore 8.30, slitta di un quarto d’ora perchè la fila fuori dal “confessionale” (una panca della chiesa) non è ancora esaurita. Vesti liturgiche rosse per i ministranti, vesti bianche per i catechisti, la corale nelle prime file… tutto è pronto! Durante la S. Messa, cuore della festa, tutti hanno portato il proprio dono all’altare: banane, manioca e i frutti del lavoro nei campi. L’ora del pranzo si avvicina e, mentre le donne impastano la manioca e cucinano il vitello, riprendono le danze animate dai giovani dell’azione cattolica “Aita Kw”.
Il rientro a Bozoum – rigorosamente a piedi – ha rivisto il corteo dei giovani attraversare 30 Km di savana per raggiungere le proprie case prima che il sole tramontasse. I giovani di Bozoum hanno davvero inaugurato bene la casa di Dio a Manga!
Ilaria Damonte e Cristina Sollami, volontarie in missione