di Padre Anastasio
Arenzano, 1 novembre 2020
Festa di Tutti i Santi
Cari amici di Gesù Bambino,
in questa festa di Tutti i Santi, la Chiesa c’invita a riflettere sulla grande speranza: Cristo è risorto e anche noi saremo con Lui. I Santi e i Beati sono i testimoni più autorevoli della speranza cristiana perché l’hanno vissuta in pienezza nella loro esistenza, tra gioie e sofferenze, attuando le Beatitudini che Gesù ha predicato e che oggi risuonano nella Liturgia (Mt 5,1-12). Il Santo Padre, nella sua Enciclica “Fratelli tutti”, segna il cammino percorso dai Santi e che anche noi siamo invitati a seguire per giungere alla pienezza della nostra vocazione cristiana.
Con i confratelli della comunità di Arenzano ci siamo sentiti un po’ tra i Santi, li abbiamo festeggiati con gioia nella nostra cappella fin dal mattino alle 6.30 cantando l’ufficio delle letture.
Il Covid-19 non impedisce al santuario la celebrazione di quattro messe ogni giorno e sei la domenica, rispettando naturalmente le norme dettate dalle autorità competenti. Le campane instancabilmente invitano i fedeli a questi momenti di preghiera. Ogni sera, la novena continua la tradizione che collega due secoli, scavalcando ben due guerre e varie pandemie, spagnola e asiatica. Nella novena recitiamo la coroncina e la preghiera a Gesù Bambino, seguita dalla benedizione con il SS. Sacramento. Il sabato la comunità dei Padri, indossata la cappa bianca, unita ai ragazzi del seminario, con il canto della “Salve Regina” offre ai fedeli e ai nostri amici un istante di gioia e di speranza che ravviva la fede. La fiamma della lampada che arde nel presbiterio del santuario è un grande segno: ha acceso nel cuore del Padre Juan del Rizzo (1882-1957), salesiano missionario in Colombia, il fuoco dell’amore a Gesù Bambino che divampa in America centrale e del sud e giunge anche ad Aruba, piccolissima isola del mar Caraibico. Sono testimoni della vivacità dell’amore a Gesù Bambino i fedeli di quei paesi che, da anni, incontriamo e speriamo di poterlo fare ancora nella nostra chiesa di Praga. Non solo. Con la partecipazione all’incoronazione di Gesù Bambino, avvenuta nel 1924, San Luigi Orione ha ravvivato nel suo cuore il suo amore per i poveri. La beata Chiara Luce Badano e il beato Carlo Acutis, con il Piccolo Re nel cuore, hanno affrontato con serenità le sofferenze che li hanno fatti volare giovanissimi in Cielo. I nostri missionari nella Repubblica Centrafricana sono partiti da qui nel 1971, seguendo i passi del grande missionario Padre Leopoldo Beccaro che, tornato dall’India, fondava questo centro nel 1889. Presto vi stabiliva il seminario, speranza della nostra missione. Le suore indiane della Congregazione della Madre del Carmelo, al servizio del santuario di Arenzano dal 2010 e nella nostra missione dal 1991, ricordano la sua grande opera in Kerala (Sud India).
Motivo della mia presenza ad Arenzano è la partecipazione all’incontro annuale di animazione missionaria del primo sabato di ottobre. Tutto si è svolto con viva soddisfazione dei partecipanti grazie all’organizzazione curata da Padre Davide nonostante il numero degli amici, rispetto agli scorsi anni, sia stato naturalmente ridotto.
Ho approfittato di questo tempo per una visita ai confratelli e alle consorelle del Carmelo che non incontravo da molti anni. Sono stato accolto fraternamente nel convento di Loano. Con gioia mi accolgono pure i confratelli del convento del Deserto di Varazze. Grazie ad un gentile amico ho visitato a Torino i confratelli che hanno la cura della chiesa di Santa Teresa dove è stato battezzato il papà del Papa Francesco e si sono uniti in matrimonio i suoi nonni. Trascorro qualche momento con le monache carmelitane e con le Suore di Santa Teresa che con la loro preghiera benedicono questa bella città.
Dall’11 al 16 ottobre sono a Bocca di Magra (La Spezia) per gli esercizi spirituali. In questo angolo di paradiso, i miei confratelli sono gli angeli. L’atmosfera spirituale è creata dal monastero dell’XI secolo che, secondo una tradizione documentata, avrebbe ospitato Dante Alighieri, pellegrino in queste terre. Innalza lo spirito anche il panorama delle bianche Alpi Apuane. Varie scale, tra lecci e olivi, ci fanno scendere a picco sulla riva rocciosa del mare.
Sabato 17 nell’antico convento di Sant’Anna a Genova, fondato nel 1584, con Padre Davide Sollami, siamo stati accolti da una comunità vivace e giovanile.
Dall’Italia passiamo al Centrafrica. Un messaggio di Padre Matteo Pesce può meravigliarci. Scrive: “In questa regione del Centrafrica, del Covid-19 quasi non ce n’eravamo accorti, se non è che il Governo aveva deciso frettolosamente di chiudere tutte le scuole a fine marzo”. Purtroppo il Paese è afflitto da mali più gravi e difficilmente curabili. A Padre Marco Pesce è stato affidato il compito di maestro dei novizi nella missione di Bouar-Sant’Elia. P. Matteo Pesce è felice di avere il fratello gemello a poca distanza dalla missione di Bozoum. La mamma dei due missionari è mia nipote. Ha servito per oltre quarant’anni, con amore e intelligenza, la nostra procura missionaria sentendo i missionari quasi come figli. Per vari anni aveva prestato servizio alla nostra procura anche il loro papà.
Una bella notizia da comunicare agli amici è l’arrivo, a luglio scorso, di Fra Fausto Spinelli, nella nostra comunità di Praga. Ci parlerà delle feste natalizie e di altre esperienze vissute per quasi nove anni al Monte Carmelo in Palestina, non lontano da Nazareth.
Spero di poter tornare a Praga, anche se per ora la situazione non è confortevole. Il Covid-19 ci farà vivere il Natale con più interiorità e l’ormai tradizionale presepio sulla piazza davanti alla nostra chiesa darà un tono di gioia alla città che attende di riprendere tutto il suo splendore.
Assicuro la mia povera preghiera per la salute degli amici. Auguro un santo Natale ed un felice e prospero 2021.