Qual è il miglior antidoto contro la guerra, più efficace di tutti gli accordi di pace che si potranno mai firmare? Per Padre Federico Trinchero – Missionario intervistato dall’agenzia Dire – la risposta sta nella formazione e nel lavoro, che consenta ai cittadini del Centrafrica di comprarsi una casa e prendersi cura di una famiglia.
Al Carmel tornano tanti ragazzi che fino a poco tempo fa erano sfollati, beneficiari diretti di un programma di formazione che vuole favorire l’inserimento socio-economico dei giovani colpiti dal conflitto. Chi sceglie l’agricoltura, chi l’allevamento, l’orticoltura o le produzioni legate all’olio di palma. A coordinare il progetto, il Fondo Onu per l’Alimentazione e l’Agricoltura, in collaborazione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
L’obiettivo è ambizioso: selezionare nel gennaio 2020, dopo la prima fase di formazione, 25 start up in grado di garantire sussistenza e autonomia alle comunità più vulnerabili.
«Vogliamo aiutare i giovani a prendere in mano il loro Paese perché lo sviluppo non passa solo attraverso il computer ma anche attraverso l’agricoltura, l’alimentazione, l’allevamento: il potenziale è enorme. » dice Padre Federico.