Pubblichiamo i versi composti da p. Carlo Cencio, che riassumono la vita e l’opera di p. Norberto:
Mi piace ricordare
quell’umile partenza
da me accompagnato fino a Nizza
per prendere quel primo volo in Africa.
Tenevi i soldi avvolti in vecchie calze
in cima a una canna
e la chitarra al collo
per evitare noie.
E tutto andò a pennello!
E forse, come me,
hai imparato, dopo,
che in savana
fra quelle case in paglia
a boschi di sterpaglie
fiorivano sorprese
a meraviglia
con lingue di serpenti
in lucide volute micidiali.
E anche in quelle zone
vagavano elefanti
leoni o leopardi…
Eppure quelle fiere
non t’hanno intimorito.
Ci conturbava invece
il fievole ronzio
di una bestiolina un po’ noiosa:
l’anofele foriera di malaria.
Ma soprattutto hai bene imparato
che le sorprese tristi e più penose
ci arrivano purtroppo dagli uomini.
Gli spari dei ribelli
ti bucano violenti la vettura
in cerca di denaro.
È certo che con te viaggia qualcuno
disposto a farsi sempre tuo scudo.
E il giorno che tu corri a Bokpayan
con tutti i tuoi progetti e i cari amici,
passato il ponticello,
ti scontri con la mina della morte…
e in un boato tutto vola in aria…
fra lacrime di sangue e di dolor.
Ma c’è la Provvidenza!
Incontri compassione
fra i cari africani generosi
in quella grande prova.
E senti che il Signore
con veri e tanti amici
apparsi come angeli dal cielo
ti ha proprio salvato.
E oggi attorno a te
l’amore si fa canto di vittoria
fra mille e santi auguri
di vita e di missione.
P. Carlo Cencio