“Costruire è sempre un’opera d’amore”. La citazione di Georges Bernanos sembra proprio “calzare” bene per la nostra costruzione a Bangui, dove, con tanto amore per la missione carmelitana e per la chiesa centrafricana, stiamo realizzando quanto avevamo annunciato i mesi scorsi nelle pagine di questo giornalino. Il 16 luglio, infatti, è stata posata la prima pietra del nuovo convento destinato ai giovani studenti carmelitani.
Al termine della S. Messa, celebrata accanto al cantiere e all’aperto (quanto manca una chiesa!), il Cardinale Dieudonné Nzapalainga ha benedetto la prima pietra e, nelle fondazioni, è stata cementata una bottiglia dal contenuto molto evocativo: una copia della Regola Carmelitana in sango, un testo di Santa Teresa d’Avila, uno scapolare della Madonna, le bandiere del Centrafrica e dell’Italia e una moneta dell’anno in corso. Era presente anche il Nunzio Apostolico a Bangui, monsignor Santiago de Wit Guzmàn.
Tra le cerimonie e l’inizio effettivo dei lavori non c’è stato bisogno di aspettare molto tempo, anzi, la posa della prima pietra, gesto simbolico e allo stesso tempo concreto, è avvenuta a lavori già in corso. Anche questo è prova di quanto siamo determinati a portare avanti un’opera che offre già benefici alla popolazione locale: ogni giorno tanti operai possono lavorare e avere sostentamento per le proprie famiglie.
Il nostro ringraziamento va a quanti, cogliendo l’importanza del progetto, ci stanno aiutando a realizzare un sogno, frutto di vent’anni di lavoro e sacrifici fatti insieme a p. Anastasio e tutti i frati missionari.
Sarà bello poter celebrare la festa del Carmine in un santuario dedicato alla Madonna… ma, perché questo diventi possibile, dobbiamo continuare la produzione di mattoni autobloccanti, sotto la direzione di padre Aurelio. Per questa costruzione ne servono 200.000.
COME AIUTARE:
Basta una piccola offerta! Unendo le forze possiamo raggiungere l’obiettivo. Abbiamo già pagato una parte delle spese. Passo dopo passo sarà possibile vedere a che punto siamo.