di Fra Marco Garagnani

Quanti colori in Centrafrica! Non si tratta solo delle luci di Natale, ma anche di tutte le tonalità che ci regalano la natura e la popolazione.

Giunto nella Repubblica Centrafricana proprio all’inizio della stagione secca, che dura da novembre ad aprile, ho fatto subito i conti con una natura molto generosa: caldo secco di giorno, fresco di sera, i fiori e le piante rinvigorite dall’umidità ormai passata. La gente sempre all’aperto e carica di vita.

La natura e le persone sono le due componenti principali che descrivono l’indole del Centrafrica. Il paesaggio è caratterizzato dalla terra rossa polverosa che tinge tutto di carminio, e dal verde rigoglioso delle erbe e degli alberi. Il tutto sormontato da un cielo immenso con nuvole di una grandezza che non avevo mai visto. E di notte un cielo stellato incredibile. Nei luoghi abitati si scorge una confusione ed una povertà inimmaginabile che però non urta, perché vissuta con dignità. I mille aromi come quello della manioca e delle spezie per cucinare profumano l’ambiente e gli animali, galline, capre, cani e maiali, sono elementi essenziali dei piccoli e grandi villaggi.

La popolazione è composta per il 90% di giovani, di cui 70% bambini. Vestiti di un sorriso anziché di abiti. Accoglienti, basta fare loro un cenno che si accendono di gioia. Ed esclamano con dolcezza riconoscente: “Merci!”.
Lo stesso si può dire delle donne che mostrano un nobile decoro, quasi un’eleganza ancestrale. Insomma, è davvero difficile vedere qualcuno ostentare atteggiamenti volgari. I ragazzi ed i giovani portano spesso maglie di squadre da calcio, riprodotte in Paesi africani, e ai piedi infradito di gomma o pezzi di ciabatte!
Nonostante i problemi e la difficile accessibilità di cibo e acqua potabile, la popolazione è molto discreta nel chiedere l’elemosina.
Insomma, è un popolo davvero speciale che commuove per la voglia di vivere e di non arrendersi. I figli sono l’unica ricchezza per ogni famiglia ed i genitori si prodigano per metterli al mondo anche senza tante certezze per il loro futuro.

Infine, la fede è quasi “esplosiva” nelle sue manifestazioni gioiose di canto e danze, e soprattutto, stupisce l’attenzione con cui i fedeli, piccoli e grandi, partecipano alle celebrazioni liturgiche. Nelle Missioni, vere e proprie sorgenti di bene umanitario e culturale, sarà un nuovo Natale, particolare per i suoi colori.