A un anno dalla chiusura del “campo rifugiati Carmel”, tanti ex-sfollati stanno costruendo la propria casa non lontano dalla missione.

Una casa in cemento è un miraggio spesso non raggiungibile. Il cemento è importato dall’estero e costa molto caro. Chi è povero fa mattoni di terra argillosa seccati al sole, ma durano poco… Altri cercano di cuocerli in forni tradizionali, ma dentro restano crudi e si rompono subito… Come fare?

Abbiamo aperto una fabbrica di mattoni autobloccanti che si montano come i LEGO, senza bisogno di mettere cemento tra un mattone e l’altro. Li facciamo con la terra laterite che si trova facilmente in abbondanza nella nostra missione.

Mattoni a Km.0! Dall’Oubangui, affluente del fiume Congo, prendiamo la sabbia. Mettendo queste materie prime dentro una pressa idraulica acquistata in Sudafrica escono mattoni (pesanti 11 kg!) molto resistenti. Abbiamo fatto la prova di resistenza e non si sono rotti neanche passandoci sopra con la Jeep.

Per insegnare a fare questi mattoni abbiamo chiamato per un mese un esperto dal Congo. Stiamo formando venti giovani ma anche padri di famiglia: sono ex-sfollati. È una cosa innovativa che ha acceso il loro entusiasmo. Presto riceveranno un brevetto e quindi un mestiere.

Come usare questa tecnica? Sono tanti i ragazzi che hanno lasciato a metà gli studi e allora con questi mattoni inizieremo presto la costruzione di una Scuola di Agraria.

Gli alunni studieranno in una scuola costruita dai loro genitori! Un progetto realizzato dai padri per i propri figli. Le famiglie di ex-sfollati, che per cinque anni hanno ricevuto protezione nella missione Carmel, dalla missione carmelitana ora ricevono una nuova possibilità per un futuro migliore!