Questo spazio è un piccolo impegno da vivere insieme: preghiamo in Sango, la lingua del Centrafrica, non solo per dare la nostra vicinanza alla popolazione centrafricana, ma anche per invocare il Signore con il suono delle loro stesse parole.
La preghiera è l’Eterno riposo. Lo recitiamo per la conversione degli uomini armati che a Bangui, nella mattina del primo maggio, hanno circondato la chiesa parrocchiale “Nostra Signora di Fatima” e durante la Santa Messa hanno gettato granate causando la morte di un sacerdote diocesano centrafricano, don Albert Toungoualé Baba, oltre ad almeno altre quattordici persone.
«Eravamo in chiesa insieme ad centinaia di cristiani per celebrale la festa di San Giuseppe lavoratore – raccontano i fedeli – quando uomini armati hanno circondato la chiesa, attaccandoci finché la polizia non li ha dispersi». Tutto ciò è successo ad un solo chilometro di distanza dal mercato chiamato “Km.5”, enclave musulmana, spesso centro di violenze.
«Occorre condannare energicamente quello che è successo – dice il Cardinale Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui -. Bisogna dire no alla violenza, no alla barbarie, no alla distruzione di se stessi. Mi rivolgo a tutti i gruppi politici, amministrativi, religiosi, senza distinzione, per condannare l’accaduto. Allo stesso tempo, chiedo a tutti i credenti di evitare la rabbia, l’odio e la vendetta. Evitiamo di autodistruggerci».
I nostri missionari stanno tutti bene e la nostra missione “Carmel”, a 5 chilometri dal quartiere più rischioso, non è stata attaccata ma il dolore è grande per tutti. La forza della preghiera aiuti a superare questo periodo di tensione.
L’Eterno Riposo
Gbya, mu na ala nzoni ndo
ti duti da lakwe lakwe,
si wa ti mo so a yeke mongo pepe,
a za na ala lakwe lakwe.
Amen
Il video del Tg2000 del 1 maggio: