Venerdì 25 maggio alle ore 21.15, presso l’auditorium della parrocchia di S. Ignazio di Loyola (piazza Don Luigi Borotti, 5) a Milano si terrà l’iniziativa “Semi di pace nel Centrafrica in guerra”, organizzata da Tempi e il circolo Feltre: si tratta della testimonianza di due missionari che vivono nel Paese dilaniato da un conflitto dimenticato.
L’incontro vedrà la partecipazione di padre Federico Trinchero e padre Aurelio Gazzera, religiosi carmelitani. Modera Leone Grotti, giornalista di Tempi.
La situazione in Centrafrica
Sono più di cinquemila le vittime stimate in cinque anni di guerra civile in una terra dove le bande armate controllano l’80% del territorio.
Nel 2015 Papa Francesco ha aperto la prima Porta santa del Giubileo a Bangui, capitale del Paese, definendola “capitale spirituale del mondo”.
Eppure, dopo un paio di anni nei quali le tensioni sembravano diminuite e si sono svolte anche regolari elezioni, oggi il Centrafrica è nuovamente minacciato e le continue violenze rischiano purtroppo di riaprire un conflitto religioso tra cristiani e musulmani. Il 1 maggio, 16 cristiani sono stati uccisi durante un attentato.
I relatori
Padre Federico Trinchero ha accolto nel monastero Nostra Signora del Carmelo insieme ai suoi confratelli tra il 2013 e il 2017 circa 10 mila sfollati scappati dalle violenze scoppiate nel paese dopo il colpo di Stato della coalizione islamista Seleka. Il convento, inoltre, si trova a poca distanza dalla parrocchia cattolica di Fatima, dove l’1 maggio un gruppo di ribelli ha ucciso durante la messa 16 cristiani con kalashnikov e granate.
Padre Aurelio Gazzera, che nel 2007 si è guadagnato l’appellativo di “uomo che ha piegato i fucili ai banditi”, ha realizzato innumerevoli opere a Bozoum, contribuendo durante le fasi più acute della crisi a impedire la dissoluzione della città e a evitare uno scontro aperto tra cristiani e musulmani. Rischiando la vita più volte, ha sempre rappresentato una speranza e una certezza per la popolazione minacciata dalla guerra.